L'impatto della risonanza magnetica dedicata su un reparto di radiologia
Il Royal Bournemouth Hospital è un ospedale generale distrettuale nel Regno Unito con 650 posti letto. Abbiamo tre scanner per risonanza magnetica da 1,5 T, con i quali eseguiamo esami di imaging su circa 18000 pazienti all'anno. L'aggiunta di O-Scan ci ha dato la possibilità di sottoporre ad esame muscolo-scheletrico circa 3000 pazienti che avrebbero dovuto essere esaminati con altri scanner. Poiché il sistema O-scan può essere utilizzato con un team di personale ridotto, questa iniziativa ci ha consentito di alleviare la mole di lavoro degli altri scanner e di aumentare in modo significativo le nostre capacità.
D. Dr. McAlinden, lei è radiologo presso il Royal Borneumouth Hospital, dove sono installati diversi sistemi di risonanza magnetica. Qual è stato il motivo principale che vi ha indotto a prendere la decisione di avere il sistema O-scan nel Reparto di Radiologia di un ospedale pubblico? Come si inserisce il sistema O-scan nel vostro reparto?
Dott.ssa Paula McAlinden: L'O-scan è uno dei quattro scanner RM presenti nel reparto, assieme a tre scanner da 1,5 T. Il motivo principale per cui è stato acquistato è stato quello di contribuire a ridurre la nostra lista d'attesa dirottando i pazienti idonei dagli altri scanner verso lo scanner per RM agli arti, liberando spazio per esami più complessi. Infatti, con l'aumento delle pressioni e del carico di lavoro provenienti dai medici prescriventi esami dell'apparato muscolo-scheletrico e con il maggior numero di esami urgenti di pazienti provenienti dal Pronto Soccorso, eravamo alla ricerca di una soluzione per questi pazienti, generalmente deambulanti.
Speravamo di alleggerire la pressione sugli altri scanner e l'O-scan ci ha permesso di farlo. Gli altri vantaggi principali dell'O-scan sono il ridotto spazio di lavoro richiesto e il personale minimo necessario per farlo funzionare. Anche la buona esperienza del paziente è un vantaggio, infatti lo scanner è comodo e non provoca alcun senso di claustrofobia.
D. Recentemente Esaote ha introdotto la nuova sequenza SPED (Spin Echo Dixon), una tecnica di soppressione del grasso molto importante nel campo degli esami dell'apparato muscolo-scheletrico. Come valuta la qualità complessiva dell'immagine e la nuova SPED?
Dott.ssa Paula McAlinden: La qualità delle immagini del sistema O-scan è molto buona e la nuova sequenza SPED l'ha migliorata in modo significativo. Abbiamo ottenuto questi risultati senza aumentare in modo significativo i tempi di scansione, permettendoci di mantenere l'efficienza. Ciò ha aumentato le possibilità di utilizzo dello scanner per esami dell'apparato muscolo-scheletrico, aumentando la complessità delle scansioni che possiamo effettuare.
D. Dove pensa che lo SPED sia importante dal punto di vista clinico per la valutazione delle patologie dell'apparato muscolo-scheletrico?
Dott.ssa Paula McAlinden: La sequenza SPED ha aumentato in modo significativo la risoluzione rispetto alle immagini STIR che utilizzavamo in precedenza. Questo è particolarmente utile quando si deve valutare la cartilagine articolare in tutte le articolazioni e anche per valutare legamenti e tendini.
D. Come valuta la sequenza SPED rispetto alle ben note sequenze fatSat ad alto campo?
Dott.ssa Paula McAlinden: Nei nostri scanner da 1,5 T utilizziamo le tecniche DIXON e PDFS per l'imaging della maggior parte delle articolazioni. L'uso di una sequenza simile nell'O-scan ci offre una maggiore versatilità, permettendoci di utilizzare lo scanner per arti per esaminare articolazioni che altrimenti avremmo dovuto scansionare con un'intensità di campo maggiore. La sequenza funziona nello stesso modo della sequenza DIXON ed è sicuramente versatile come il cavallo di battaglia PDFS della RM muscolo-scheletrica.
D. Sig. Benbow, da quando è stato installato l'O-scan, quanti tecnici radiologi lavorano sul sistema? Lo hanno trovato facile da usare nella pratica quotidiana?
Matthew Benbow: Abbiamo 28 tecnici radiologi già formati per la risonanza magnetica su scanner standard da 1,5 T. Dopo l'installazione, abbiamo effettuato un corso di formazione sull'O-scan per i radiografi perché ci tenevo a non limitare chi poteva essere assegnato a questo scanner. Forse la differenza più grande sta nel modo in cui il paziente viene posizionato e centrato, cioè queste operazioni devono essere effettuate con precisione fin dall'inizio. Per loro era un concetto nuovo, ma non difficile da realizzare una volta presa la mano con le diverse bobine, le posizioni del paziente e gli ausili per l'immobilizzazione.
D. In qualità di tecnico radiologo, lei è a stretto contatto con il paziente, qual è l'esperienza complessiva del paziente durante la scansione con l'O-scan? Si sentono a loro agio durante l'esame di risonanza magnetica con l'O-scan?
Matthew Benbow: Il comfort del paziente è buono, soprattutto per la scansione degli arti superiori, dove l'alternativa a uno scanner da 1,5 T è una scomoda posizione "Superman". Inoltre, la claustrofobia non è mai un problema, come lo è per alcuni pazienti con gli scanner RM tradizionali. L'esame è molto più silenzioso, quindi i pazienti possono ascoltare la radio o addirittura sonnecchiare. Per questa ragione è importante che il radiologo assicuri un ottimo supporto e immobilizzazione degli arti all'inizio dell'esame.
D. Utilizzando l'O-scan quotidianamente, ed ora con le sequenze SPED, come ha cambiato i precedenti protocolli di O-scan? E come valuta la qualità dell'immagine?
Matthew Benbow: La sequenza SPED ha aumentato in modo significativo la risoluzione rispetto alle immagini STIR che utilizzavamo in precedenza. Questo è particolarmente utile quando si deve valutare la cartilagine articolare in tutte le articolazioni e anche per valutare legamenti e tendini.
D. Come valuta la sequenza SPED rispetto alle ben note sequenze fatSat ad alto campo?
Matthew Benbow: Nei nostri scanner da 1,5 T utilizziamo le tecniche DIXON e PDFS per l'imaging della maggior parte delle articolazioni. L'uso di una sequenza simile nell'O-scan ci offre una maggiore versatilità, permettendoci di utilizzare lo scanner per arti per esaminare articolazioni che altrimenti avremmo dovuto scansionare con un'intensità di campo maggiore. La sequenza funziona nello stesso modo della sequenza DIXON ed è sicuramente versatile come il cavallo di battaglia PDFS della RM muscolo-scheletrica.