Tecnologia ed empatia: il nuovo racconto della cura con Esaote e PERSONE

Viviamo in un'epoca straordinaria per la medicina: mai come oggi abbiamo avuto a disposizione tecnologie così sofisticate, diagnosi così precise, terapie così mirate. Eppure, paradossalmente, mai come oggi si è sentito parlare così tanto della necessità di "riumanizzare" la medicina. È come se il progresso tecnologico, nel suo incedere inarrestabile verso la perfezione diagnostica, rischiasse di allontanarci da quello che dovrebbe rimanere il cuore pulsante di ogni atto medico: la cura della persona.

La sfida della medicina contemporanea non è solo tecnica. La vera sfida è mantenere la dimensione umana della cura nell'era dell'intelligenza artificiale, degli algoritmi predittivi, delle macchine sempre più sofisticate. Come raccontare questa complessità senza perderne l'anima? Come comunicare l'innovazione senza dimenticare l'emozione?

È da queste domande che nasce una collaborazione inedita: quella tra Esaote, primo produttore italiano e tra i leader mondiali nel settore dell'imaging medicale, e PERSONE Magazine, testata che da sempre mette al centro della narrazione medica il paziente e la sua famiglia. Un incontro tra tecnologia e umanità, tra precisione e cura, che prende forma in un nuovo modo di raccontare la medicina. Di questo nuovo progetto e di questo modo nuovo di comunicare la tecnologia ne abbiamo parlato con Franco Fontana, Ceo di Esaote. 

La visione Esaote: "Health with Care"

"Due anni fa abbiamo condotto un lavoro di rebranding in cui ci siamo interrogati - coinvolgendo anche i nostri stakeholder - su quale fosse la nostra identità e come dovessimo esprimerla per fare la differenza in uno scenario molto competitivo", spiega Fontana. "A valle di questa analisi abbiamo scelto un payoff - health with care - in cui care per noi significa attenzione nello sviluppo delle nostre tecnologie, ma anche premura, empatia ed emozionalità con cui Esaote approccia le sue attività quotidiane".

È un approccio che va oltre il semplice slogan commerciale. "Noi siamo produttori di tecnologia, siamo produttori di imaging, ma sentiamo molto la responsabilità di quello che facciamo dentro il settore della sanità", continua Fontana. "Non è un settore industriale come gli altri. Le nostre macchine hanno un ruolo importante in tutto il percorso di cura, dalla diagnosi fino al trattamento, fino al follow-up del paziente".

Questa consapevolezza si traduce in una filosofia aziendale precisa: "Siamo determinati a voler giocare un ruolo per progredire nell'accuratezza della diagnosi e nel poter fornire ai professionisti della sanità strumenti che possano garantire le migliori cure possibili al paziente".

Il progetto: un nuovo modo di raccontare le tecnologie al servizio della medicina

Da questa visione nasce un progetto comunicativo ambizioso: la collaborazione tra il Blog MORE di Esaote e PERSONE Magazine per raccontare la tecnologia sanitaria attraverso le storie delle persone che vi lavorano e a cui sono destinate, i pazienti. "È con questo spirito che abbiamo deciso di comunicare in modo più empatico e narrativo", spiega Fontana, "per essere più vicini a tutte le persone che lavorano e collaborano con noi - dai dipendenti ai medici, dai pazienti ai partner tecnologici".

L'approccio è innovativo: invece di partire dalla complessità tecnica per arrivare alle applicazioni, si parte dalle storie di vita per mostrare come la tecnologia possa essere al servizio della cura. Due canali, un'unica missione: far comprendere che dietro ogni innovazione tecnologica c'è sempre l'obiettivo di migliorare la vita delle persone.

"Abbiamo pensato che questo progetto potesse fare avvicinare con maggiore fiducia le persone alle tecnologie, che costituiscono spesso una 'barriera' nel percorso di cura", sottolinea il CEO di Esaote. L'obiettivo è far comprendere che oggi, "grazie a un lavoro svolto già in fase di ricerca e sviluppo e all'applicazione di strumenti e soluzioni molto sofisticati, ma di grande aiuto per gli operatori sanitari, anche il paziente può vivere la sua esperienza diagnostica con maggiore tranquillità, maggiore comfort e in tempi più rapidi".

Le aree tematiche: i protagonisti del racconto

Il progetto si articolerà attorno a cinque aree tematiche fondamentali, ognuna delle quali rappresenta un universo di storie da raccontare:

Radiologia interventistica: dove l'immagine guida il gesto chirurgico con precisione millimetrica, trasformando interventi che un tempo erano invasivi in procedure più sicure e con tempi di recupero più rapidi per il paziente. 

Urologia e ortopedia: specializzazioni che letteralmente cambiano la vita delle persone, restituendo dignità e qualità dell'esistenza attraverso diagnosi sempre più precoci e interventi sempre meno invasivi.

Medicina di genere: un approccio che riconosce le differenze biologiche e sociali tra uomini e donne, sviluppando tecnologie che tengano conto delle specificità di genere nella diagnosi e nella cura.

Medicina narrativa: quando il racconto stesso diventa strumento terapeutico, aiutando medici e pazienti a costruire insieme percorsi di cura più consapevoli e partecipati.

Accessibilità e sostenibilità: tecnologie progettate per essere davvero al servizio di tutti, abbattendo barriere geografiche, economiche e fisiche all'accesso alle cure.

Gli obiettivi: oltre la comunicazione aziendale

"Il nostro sforzo è quello di fare entrare le persone nella nostra realtà, esplorandola da un'angolazione diversa, a noi molto chiara, ma che può essere raccontata in tanti modi", spiega Fontana. L'obiettivo non è solo comunicativo, ma strategico: posizionare Esaote come pioniere delle "technical humanities", un approccio che coniuga l'eccellenza tecnologica con la sensibilità umanistica.

"Per questo il nostro approccio comunicativo si estende dal focus sul prodotto a coloro che utilizzano il prodotto, siano essi medici o pazienti", continua il CEO. "In questo scenario, la narrazione pone al centro le persone e le loro relazioni, per trasmettere empatia, sensibilità e cura".

È un cambio di paradigma che punta a creare un dialogo nuovo con tutti gli stakeholder: clinici che vedranno riconosciuta la complessità del loro lavoro, pazienti che potranno comprendere meglio i percorsi diagnostici, partner che condivideranno una visione comune dell'innovazione sanitaria.

"Raccontare questi aspetti ci sembra sia importante per dare valore anche al settore sanitario", sottolinea Fontana. L'obiettivo è dimostrare che l'impatto delle tecnologie diagnostiche va ben oltre le performance tecniche, influenzando la qualità della vita delle persone e l'efficienza dei sistemi sanitari.

Un invito al viaggio

"Credo che oggi più che mai sia importante non trascurare l'aspetto narrativo, se con questo si intende la capacità di trasmettere informazioni 'sicure', che aiutino il paziente a comprendere meglio il mondo della sanità dentro il quale deve muoversi", conclude Fontana.

Questo progetto è molto più di una strategia comunicativa: è un invito al viaggio nel mondo della medicina contemporanea, raccontata attraverso gli occhi di chi ogni giorno si confronta con la sfida di curare e di essere curato. Un viaggio che parte dalle storie umane per arrivare alla comprensione della tecnologia, dimostrando che l'innovazione più vera è quella che non dimentica mai il suo scopo ultimo: il benessere delle persone.

Nei prossimi mesi, attraverso il Magazine MORE di Esaote e le pagine di PERSONE Magazine, avremo modo di esplorare insieme questo territorio affascinante, dove ogni soluzione diagnostica racconta una storia, ogni diagnosi svela un mondo, ogni innovazione tecnologica si trasforma in possibilità di cura e di speranza.

Perché la medicina del futuro non sarà solo più precisa, sarà anche più umana. E questa è la promessa che Esaote vuole mantenere, un racconto alla volta.

Angelica Giambelluca
Direttrice responsabile di PERSONE Magazine, giornalista professionista dal 2009

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