La prevenzione che nasce in azienda: quando lo screening del tumore al seno arriva sul posto di lavoro
La prevenzione del tumore al seno si può fare con due screening, quello mammografico e quello ecografico. La mammografia, esame radiografico a basso dosaggio, costituisce lo strumento principale di screening per le donne sopra i 50 anni e quelle a rischio, consentendo di individuare alterazioni sospette prima della comparsa di sintomi e riducendo significativamente la mortalità. L'ecografia mammaria, che utilizza ultrasuoni senza esposizione a radiazioni, è invece l'esame di elezione per le donne sotto i 40 anni, per quelle con seno denso e in presenza di sintomi clinici specifici come noduli o cisti. La massima efficacia diagnostica si ottiene spesso combinando entrambe le metodiche, integrate dalla visita senologica specialistica.
I dati confermano l’importanza di questi screening: quando il tumore viene individuato in fase iniziale, le possibilità di guarigione superano il 90%. Eppure, in Italia, a fronte di un'estensione degli screening dell'85% (le donne invitate), l'adesione reale si attesta solo al 56%.
Questo divario tra invito e adesione evidenzia barriere importanti: la paura dell'esito, la mancanza di tempo, le difficoltà nell'accesso ai servizi sanitari. Ed è qui che il luogo di lavoro può diventare un alleato prezioso nella prevenzione. Per questo motivo, Esaote ha deciso di portare gli screening ecografici in azienda.
Lo screening sul posto di lavoro: un modello efficace
Portare lo screening del tumore al seno direttamente sul posto di lavoro sta emergendo come una strategia particolarmente efficace. Uno studio sistematico pubblicato su BMC Cancer ha dimostrato che gli interventi di screening in ambito lavorativo possono aumentare il tasso di adesione di oltre il 30%. Un'altra ricerca pubblicata su American Journal of Public Health ha rilevato che le donne che hanno partecipato a programmi di screening in azienda hanno mostrato un incremento del 7,2% nell'esecuzione della mammografia rispetto al gruppo di controllo.
I vantaggi dello screening aziendale sono molteplici. Innanzitutto, l'accessibilità rappresenta un elemento chiave, poiché elimina le barriere logistiche e temporali, permettendo alle dipendenti di sottoporsi ai controlli senza dover prendere permessi o spostarsi. Un altro aspetto fondamentale è la tempestività: questo tipo di iniziativa riduce infatti i tempi di attesa tipici del sistema sanitario pubblico. Il supporto psicologico non va sottovalutato, dal momento che il contesto lavorativo familiare contribuisce a ridurre l'ansia associata all'esame. Inoltre, lo screening aziendale favorisce una sensibilizzazione collettiva, creando una cultura della prevenzione condivisa all'interno dell'organizzazione. Infine, garantisce un'equità di accesso particolarmente importante, raggiungendo anche le donne che potrebbero non aderire spontaneamente agli screening regionali.
Come ha commentato Caterina Allegra Campazzo, Business Controller Western Europe di Esaote, che ha meno di 30 anni e ha partecipato agli screening aziendali di Esaote: "Ritengo che la prevenzione sia fondamentale, anche in giovane età, quando gli screening regionali non sono ancora previsti. Sono molto felice di far parte di un'organizzazione che trasmette l'importanza della prevenzione attraverso azioni concrete." In effetti, negli ultimi trent’anni, il tumore al seno ha registrato a livello globale un aumento costante tra le giovani donne di età compresa tra i 20 e i 39 anni.
Come ha spiegato Alessandra Cavallini, Payroll & Administration Specialist – HR Esaote: “Essendo la nostra un'azienda del settore medicale, siamo particolarmente sensibili all'aspetto della salute. In Esaote, chi deve fare visite può assentarsi dal lavoro in modalità retribuita, senza prendere permessi o ferie. È un valore aggiunto che dimostra quanto l'azienda sia attenta a queste necessità". Le iniziative di screening sono state organizzate nelle sedi di Genova e Firenze. Su 70 donne invitate, 38 hanno partecipato a Firenze; mentre a Genova, su 140 invitate, hanno aderito in 72.
Vittoria Giuffrida, R&D Mechanical Designer, ha evidenziato come l'iniziativa abbia avuto un impatto anche sul piano professionale: " Aver avuto questa opportunità mi ha fatta sentire valorizzata, sia come donna sia come professionista consapevole del contributo che posso offrire alla salute delle persone."
Ecaterina Mahu, Lead System Design Engineer, ha aggiunto una prospettiva particolare, quella di chi progetta dispositivi medicali e ne testa l'efficacia in prima persona: “È stato interessante vedere applicata la tecnologia alla quale lavoriamo quotidianamente ed osservare come tutti quegli aspetti e dettagli si possano rivelare fondamentali.”
La collaborazione con FIRENZE IN ROSA Onlus
L’iniziativa di screening aziendale di Esaote nasce da una collaborazione significativa con l’associazione FIRENZE IN ROSA Onlus, impegnata da anni nella prevenzione senologica sul territorio toscano.
Il progetto “Prevenzione in azienda” portato avanti dall’associazione, fondata da Lucia De Ranieri, è attivo dal 2017 con l'intento di promuovere una cultura della prevenzione e nasce dopo la sua esperienza personale con il tumore al seno diagnosticato a 33 anni proprio con un ecografo Esaote.
FIRENZE IN ROSA Onlus organizza anche controlli ecografici gratuiti due volte l’anno rivolti a tutti, soprattutto alle fasce d’età non coperte dagli screening regionali. L’associazione registra liste d’attesa di 400 persone per ogni sessione di screening e ha intercettato numerosi casi di tumore in fase precoce, incluso quello di una ragazza di 23 anni che probabilmente non si sarebbe mai sottoposta a controlli se non fossero stati gratuiti e accessibili.
Questa collaborazione tra privato e società civile dimostra come la tecnologia e la responsabilità sociale possano intrecciarsi per creare un impatto concreto sulla salute delle donne.
L'importanza della tecnologia all'avanguardia
Per garantire l'efficacia degli screening aziendali, è fondamentale utilizzare tecnologie diagnostiche di ultima generazione. Gli ecografi utilizzati per questi controlli sono dotati di sonde lineari ad alta frequenza che consentono di ottenere immagini nitide e dettagliate anche nei tessuti mammari più densi, dove la diagnosi è tradizionalmente più complessa.
Questi sistemi rappresentano l'eccellenza nell'imaging mammario grazie a tecnologie sviluppate specificamente per l'anatomia del seno. La sensibilità degli strumenti permette ai medici non solo di visualizzare le lesioni, ma anche di caratterizzarle: tecnologie Doppler ultrasensibili rilevano il flusso sanguigno anche nei vasi più piccoli, mentre l'elastografia valuta la rigidità dei tessuti - elementi fondamentali per distinguere tra noduli benigni e sospetti.
Particolarmente significativa è l'integrazione di sistemi basati sull'intelligenza artificiale che aiutano i medici a valutare le lesioni sospette, riducendo il numero di biopsie non necessarie e accelerando i tempi diagnostici.
L'umanizzazione delle cure: oltre la tecnologia
Ma la tecnologia, da sola, non basta. Quello che aiuta a fare la differenza è la competenza e l'umanità di chi la utilizza. Poter contare su radiologi e senologi specializzati che sappiano non solo interpretare i risultati, ma anche dialogare con le donne, spiegare le immagini, educare alla prevenzione, è fondamentale. Come ha raccontato Alessandra Cavallini, Payroll & Administration Specialist – HR, che ha partecipato agli screening in entrambe le sedi Esaote, nel 2023 a Firenze e nel 2025 a Genova: "Durante quei 15 minuti di visita, la dottoressa mi ha spiegato cosa stava facendo, mi ha fatto vedere le immagini. Avevi il tempo per fare domande, avevi l'attenzione del medico. Parlando anche con le colleghe, sono state tutte piacevolmente colpite da questa attenzione”. Una donna che si sottopone a un esame al seno ha un carico di aspettative, ansie e paure che non possono rimanere sospese. Il medico che spiega mentre esegue l'esame, ascolta e accoglie le preoccupazioni - o i silenzi - della paziente, rappresenta un valore aggiunto inestimabile.
Verso un modello replicabile
L'esperienza dello screening aziendale dimostra che, quando tecnologia avanzata, sensibilità organizzativa e competenza medica si incontrano, è possibile creare un modello virtuoso di prevenzione. Un modello che aumenta l'adesione agli screening eliminando barriere pratiche e psicologiche, valorizza le persone, facendole sentire al centro dell'attenzione dell'azienda, crea una cultura della prevenzione condivisa, dimostra che il welfare aziendale può essere davvero uno strumento di cura.
Questo articolo fa parte del progetto editoriale "Tecnologia ed empatia: il nuovo racconto della cura con Esaote e PERSONE", realizzato in collaborazione tra Esaote e PERSONE Magazine.
Qui puoi leggere l’articolo che PERSONE ha dedicato alla storia di Lucia De Ranieri, fondatrice di FIRENZE IN ROSA Onlus.
Fonti
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