Talenti in equilibrio
Luisa Pescio: la maternità come scuola di soft skills
Luisa Pescio, Web Shop Analyst del dipartimento Sales Operation di Esaote, ha scelto di unirsi all'azienda non solo per mettere alla prova le sue competenze, guidata dal suo interesse per l’ambito tecnologico e scientifico, ma anche perché cercava un'organizzazione capace di offrirle gli strumenti giusti per affrontare un momento cruciale della sua vita personale. Con due figli piccoli, Arianna di 7 anni e Filippo di 3 anni, Pescio considera la maternità una vera e propria scuola di vita.
"La maternità è come un master - spiega - Ti insegna in modo pratico e profondo l'empatia, l'organizzazione e la gestione degli imprevisti. Inoltre, il multitasking non diventa solo una parola di moda, ma una vera necessità, vissuta con presenza e consapevolezza. Queste stesse competenze le ritrovo e le applico ogni giorno nel mio lavoro". Uno sviluppo di soft skills sul campo, reso possibile anche grazie allo smart working e alla flessibilità degli orari, strumenti che, invece di frammentare i team, stanno rafforzando la coesione interna.
"Sono stata accolta in maniera molto calorosa e positiva dai colleghi. - continua - L'e-commerce è un tema complesso che coinvolge molteplici funzioni aziendali. Lavorare con apparecchi biomedicali, poi, richiede una comunicazione chiara e dettagliata con il cliente, che può avvenire solo attraverso una collaborazione efficace tra chi contribuisce al processo. In questo, la mia formazione umanistica trova pieno valore, permettendomi di tradurre idee complesse in modo comprensibile".
Dalla sua esperienza non emerge la classica immagine di una bilancia che cerca di tenere in equilibrio vita personale e lavoro, ma piuttosto quella di un ponte che collega questi due mondi, permettendo un costante scambio di energie e competenze. "Lavorare in Esaote mi consente di mettere in pratica il mio pensiero strategico in modo concreto, e di trasmettere a mia figlia valori come l'indipendenza e l'impegno, che mi sono stati insegnati a mia volta".
Il settore dell'e-commerce in cui opera Pescio è altamente complesso e interdisciplinare. Grazie alla sua laurea in Scienze della Comunicazione, ha sviluppato la capacità di costruire relazioni solide, gestire i feedback in modo efficace e applicare un approccio creativo e responsabile, soprattutto nell'integrazione delle innovazioni dell'intelligenza artificiale nel commercio online.
Tiziana Realfonso: l’imperfezione come volano del progresso
Tiziana Realfonso è Regional Quality Manager presso la sede di Firenze e una voce attiva nella promozione della parità di genere nel settore STEM. Ingegnere biomedicale, Realfonso ha svolto un ruolo da ambasciatrice per le donne in un ambito che ancora fatica a raggiungere l’equità, soprattutto in termini di presenza femminile e di storicità delle posizioni apicali. Tuttavia, il settore biomedicale sta aprendo la strada al cambiamento, con una percentuale di donne significativamente più alta rispetto ad altri ambiti scientifici e tecnologici.
"Anche se sarà necessario attendere le nuove generazioni per vedere questo cambiamento in maniera significativa ai vertici, le cose stanno iniziando a muoversi. - afferma Realfonso - Esiste un sistema che funziona, ma c’è sempre spazio per migliorare. Lavorando nel settore della qualità, ho imparato che il più grande nemico è l’illusione della perfezione, che impedisce di guardare in modo dinamico al prodotto e al contesto".
Il suo ruolo consiste nel garantire che i processi aziendali rispettino gli standard qualitativi stabiliti, e che i prodotti o servizi soddisfino le aspettative dei clienti, con un’attenzione meticolosa a molteplici elementi. La sua passione per il cambiamento l’ha portata a scegliere Esaote, un'azienda che le consente di lavorare su progetti diversi e trasversali. "L’autonomia è una delle mie priorità, e qui posso esercitarla ampiamente. Sento la fiducia delle persone attorno a me e questo mi fa sentire all’altezza del ruolo e delle responsabilità che mi sono affidate".
Un altro aspetto fondamentale del suo impegno è l’inclusività, un tema cruciale in un periodo di transizione culturale. "Forse è meglio parlare di convivenza - spiega Realfonso - perché la valorizzazione del team, e della società, si realizza attraverso il riconoscimento di ogni differenza, non solo di genere, ma anche culturale, generazionale, fisica, cognitiva e sensoriale. Si tratta di sviluppare un rispetto reciproco".
Per Realfonso, il rispetto nasce dal coraggio di uscire dai propri schemi per conoscere ed apprezzare le differenze e le opportunità di progresso che offrono. Questo richiede una predisposizione all’accoglienza e alla pazienza, caratteristiche che, secondo lei, aiutano a migliorarsi e ad adattarsi a un mondo in continuo cambiamento. In questo senso l’adattamento è premessa per affrontare l’imprevisto e la complessità.
Lucia Dimola: l’importanza di condividere esperienza e energie
Lucia Dimola è un esempio di questo tipo di adattamento attivo, non solo nella vita personale, ma anche nel lavoro. Il suo motto è: "Non voglio che sia facile, voglio che ne valga la pena". Oltre a ricoprire un ruolo di staff in Esaote, attualmente in fase di cambiamento, è un’attivista contro l'abilismo. Attraverso il suo profilo Instagram e l’attività di blogger, aiuta le persone a comprendere meglio il mondo di chi convive con la fibrosi cistica e altre malattie.
"Ho già superato un tumore e ne sto affrontando un altro, insieme al diabete, ma non mi scoraggio. Non mi piace essere vista come una guerriera, perché non uso le mie energie per combattere, ma per vivere al meglio" racconta. Dimola è appassionata di CrossFit, uno sport che le ha migliorato la qualità della vita, e continua a mantenere il corpo allenato. Come ambassador per Telethon, Dimola porta il messaggio della LIFC (Lega Italiana Fibrosi Cistica) e anche in azienda cerca di coinvolgere i colleghi nelle iniziative di sostegno. "Ho trovato una buona accoglienza alle mie richieste di supportare l’Associazione, e già in passato i miei genitori organizzavano un banchetto della Onlus Enea in azienda, a sostegno della ricerca sul neuroblastoma, il “tumore dei bambini” che ho avuto all’età di 3 anni. In quegli anni non esisteva una Onlus che raccogliesse fondi per la ricerca scientifica contro il neuroblastoma e per questo la mia famiglia decise di fondarla".
Lucia Dimola è diventata un punto di riferimento in Esaote durante i suoi undici anni di servizio, grazie alla sua capacità di bilanciare e trasmettere un mix di realismo e ottimismo. Il suo ruolo, che comprende lo smistamento della posta e delle consegne, le ha permesso di entrare in contatto con molte persone e di costruire relazioni significative. Basta passare davanti al suo piccolo ufficio per essere catturati da un’energia positiva e creativa fatta di disegni, bigliettini con dediche, fotografie e tanto colore. "Alcune delle persone che ho conosciuto sul lavoro sento di poterle considerare amiche”. Ora, però, Dimola ha chiesto un nuovo ruolo che le permetta di lavorare in smart working, così da poter gestire meglio l’utilizzo del respiratore, a causa della forte tosse che la accompagna quotidianamente. La sua patologia è invisibile, ma richiede soluzioni concrete e uno stile di vita che la spinge a essere creativa nelle soluzioni quotidiane. "Mi piace mettermi in gioco, è stimolante”; un’attitudine che richiede anche all’organizzazione di stare al gioco.
Giulia Corsi: il piacere della memoria
Giulia Corsi è impegnata nel reparto Support e Business Intelligence e, in particolare, è Sales Support per l’Emilia Romagna. Proviene da esperienze nel settore informatico e successivamente in quello del food & beverage, ma ha scelto di spostarsi nel settore Healthcare per motivi in parte valoriali e in parte di opportunità nel work-life balance. "Sento di essere nel posto giusto. Ogni volta che concludo un progetto, so che un ospedale o una struttura diagnostica ha nuovi strumenti più evoluti, che faciliteranno il percorso di prevenzione e guarigione di qualcuno. Lavorare in questo settore è stimolante e fonte di orgoglio per me, al di là delle retoriche".
Nello scambio di stimoli tra vita e lavoro, Corsi ha notato alcune correlazioni tra la sua passione come sommelier professionista, che porta avanti assieme al compagno attraverso la loro rivista online Il Gusto Relativo. "Il gusto di un vino sta anche nella sua capacità evocativa, nel suo modo caratteristico di trattenere memoria. Un vino è piacevole quando ha in sé un pattern riconoscibile, capace di entrare in contatto con un sentimento" spiega Corsi. "Qui in Esaote, questa passione mi è stata trasmessa dal mio responsabile, che da trent’anni vive in prima persona le potenzialità di una storia che si trasmette, pur nella continua rivisitazione dei pattern. Nella sede di Firenze produciamo le sonde, che rappresentano un fiore all’occhiello tecnologico, riconosciuto in tutto il mondo da molto tempo, anche per la sua componente artigianale".
Corsi sente una contaminazione positiva a livello intergenerazionale e, anche se nella sede fiorentina la presenza a livello dirigenziale è ancora oggi al 100% maschile, ha trovato un’apertura alla flessibilità e un atteggiamento di cura che ormai prescinde dai vincoli di genere. "Lo smart working è una grande opportunità per migliorare il proprio lavoro, soprattutto se applicato in maniera non controllante, come avviene da noi. Bisogna stare bene per lavorare bene. Sicuramente gli incontri diretti con i colleghi sono importanti e per questo speriamo tutti che si intensifichino le occasioni di incontro, anche semplici, per sostituire la macchinetta del caffè ".
Queste che ci sono state offerte sono solo alcune storie che ci mostrano come esperienze personali e professionali possano intrecciarsi in modo armonioso, generando crescita e arricchimento reciproco. Ciascuna di loro, con percorsi e passioni differenti, incarna l’importanza di una visione aperta, inclusiva e orientata al cambiamento, consentendo a Esaote di crescere e migliorarsi. Che si tratti di conciliare la maternità con il lavoro in un contesto tecnologico, di promuovere la parità di genere nelle STEM, di affrontare le sfide della salute con coraggio e determinazione o di portare nuove competenze valoriali in ambito sanitario, ognuna ha trovato il proprio equilibrio, che generosamente porta in azienda.